Con il suo stile unico e sensazionalistico, José de Zer divenne famoso negli anni ’80 con reportage su fenomeni paranormali e avvistamenti extraterrestri
Creò una nuova forma di giornalismo televisivo.
José de Zer, nato José Bernardo Kerzer nel 1941 in Argentina, fu un giornalista noto per le sue inchieste paranormali e d’intrattenimento che negli anni ’80 raggiunsero enorme popolarità in Argentina. De Zer divenne un personaggio iconico grazie alle sue avventure giornalistiche, in particolare nel programma televisivo Nuevediario, dove raccontava con fervore storie di avvistamenti UFO, fenomeni extraterrestri e altri eventi inspiegabili. La sua celebre frase, “Seguime, Chango, seguime!”, rivolta al cameraman Carlos “Chango” Torres, divenne un simbolo delle sue appassionate e stravaganti ricerche sul campo.
Uno dei momenti più famosi della sua carriera avvenne nel 1986, quando si recò al Cerro Uritorco per investigare su presunti cerchi nel grano attribuiti a visite extraterrestri. Questo reportage televisivo mescolava elementi di finzione e realtà, attirando una vasta audience e persino aumentando il turismo nella zona. La narrazione di De Zer combinava aspetti investigativi e drammatici, aprendo la strada a una nuova forma di giornalismo sensazionalistico, che oggi viene talvolta vista come precursore delle moderne “fake news” in contesti di intrattenimento.
La vita e il lavoro di De Zer sono stati recentemente reinterpretati nel film El hombre que amaba los platos voladores – L’uomo che amava gli UFO, diretto da Diego Lerman. Questo film ripercorre i momenti più iconici della sua carriera, esplorando al contempo le sue convinzioni, le sue sfide personali e la sottile linea tra fantasia e verità che caratterizzava il suo approccio al giornalismo paranormale.
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