La scoperta dei genomi umani più antichi chiarisce il ruolo chiave dei Neanderthal nelle prime migrazioni fuori dall’Africa.
L’analisi dei genomi più antichi di esseri umani moderni in Europa, risalenti a circa 45.000 anni fa, fornisce una datazione più precisa per il mescolamento tra Neanderthal e umani moderni. La ricerca, pubblicata su Nature, suggerisce che il mescolamento sia avvenuto in un unico evento tra 45.000 e 49.000 anni fa, una datazione più recente rispetto a quanto stimato in precedenza. I risultati offrono nuove prospettive sulle dinamiche demografiche degli umani moderni antichi e sulle prime migrazioni fuori dall’Africa.
Gli esseri umani moderni arrivarono in Europa oltre 45.000 anni fa, sovrapponendosi per almeno 5.000 anni ai Neanderthal. In Europa esistevano almeno due gruppi geneticamente distinti di umani moderni antichi, rappresentati dagli individui di Bacho Kiro, in Bulgaria, e da una donna di nome Zlatý kůň, proveniente dalla Repubblica Ceca. Zlatý kůň apparteneva alla prima popolazione che si è separata dalla linea genealogica africana e suggerisce un unico evento di mescolamento con i Neanderthal. Tuttavia, gli antenati degli individui di Bacho Kiro mostrano tracce di due eventi di mescolamento. Recenti studi hanno identificato la presenza di esseri umani moderni nell’Europa centrale e meridionale tra 41.000 e 49.500 anni fa, attraverso la datazione al radiocarbonio di frammenti ossei rinvenuti a Ilsenhöhle, a Ranis, in Germania. Tuttavia, le relazioni tra questi individui e altri gruppi presenti in Europa nello stesso periodo rimangono poco chiare.
Conferenza stampa di Nature e Science – Mercoledì 11 dicembre 2024
Arev Sümér e i suoi colleghi hanno analizzato un genoma ad alta copertura e cinque genomi a bassa copertura isolati dai frammenti ossei di Ranis, stimati risalire a circa 45.000 anni fa. Hanno inoltre analizzato un genoma ad alta copertura di Zlatý kůň, trovando una relazione genetica di quinto o sesto grado con due individui di Ranis. Questi risultati suggeriscono che tali individui appartenevano allo stesso gruppo, rappresentante la più antica scissione nota dalla linea genealogica africana. Gli autori hanno anche riscontrato una stretta parentela tra sei individui di Ranis, identificando una coppia madre-figlia, e ipotizzano che questo gruppo fosse parte di una piccola popolazione che non lasciò discendenti tra le popolazioni attuali.
Gli individui di Ranis mostravano circa il 2,9% di ascendenza Neanderthal, che secondo Sümér e colleghi deriva da un unico evento di mescolamento comune a tutti gli individui non africani. Gli autori datano questo evento a circa 45.000-49.000 anni fa, corrispondente a circa 80 generazioni prima della vita degli individui di Ranis. Questo risultato implica che gli antenati di tutti gli attuali non africani sequenziati vivevano in una popolazione comune in questo periodo, mentre gli individui vissuti oltre 50.000 anni fa al di fuori dell’Africa rappresentano popolazioni non africane diverse. I risultati potrebbero anche contribuire a datare il mescolamento con altri antichi ominini estinti, come i Denisovani.
Sümér e colleghi concludono che sono necessarie ulteriori ricerche per esplorare gli eventi successivi alla migrazione fuori dall’Africa e i primi movimenti degli esseri umani moderni attraverso l’Europa e l’Asia.
Lascia una risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.